La coltivazione del mirtillo è un’attività gratificante per chi ama il giardinaggio e desidera aggiungere al proprio orto una pianta che, oltre a produrre frutti gustosi e ricchi di nutrienti, è anche esteticamente piacevole. I mirtilli, appartenenti al genere Vaccinium, sono conosciuti per i loro piccoli frutti di colore blu o nero, ricchi di antiossidanti e benefici per la salute. Coltivarli non è complicato, ma richiede alcune attenzioni particolari, soprattutto riguardo al terreno, alla scelta delle varietà e alla cura della pianta durante tutto il ciclo di crescita.

Dove e come coltivare il mirtillo

Per iniziare la coltivazione del mirtillo è importante sapere dove piantarlo. Il mirtillo preferisce un ambiente soleggiato, ma tollera anche la mezz’ombra, soprattutto in climi particolarmente caldi. La scelta del terreno è cruciale: i mirtilli richiedono un suolo acido, con un pH compreso tra 4.0 e 5.5, e ben drenato.

In alternativa la coltivazione in vaso è una soluzione pratica, soprattutto se il terreno del proprio giardino non è adatto. Un vaso con un diametro di almeno 30 cm per i primi anni permette alle radici, che sono superficiali, di espandersi correttamente. Col tempo, sarà necessario trasferire la pianta in un contenitore più grande, preferibilmente di 50-60 cm di diametro.

Periodo migliore per piantarlo

Il miglior periodo per piantare il mirtillo è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le temperature iniziano a salire ma non sono ancora troppo elevate. Se si piantano piantine già sviluppate, queste inizieranno a produrre frutti dal terzo anno, con una piena produzione che si intensifica dal quarto anno in poi. Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile acquistare piantine di 2-3 anni già ben radicate.

Tipi di mirtilli: scegli la varietà adatta

Esistono diverse varietà di mirtilli, ma le più diffuse in Italia sono il mirtillo gigante americano e il mirtillo di bosco. Il mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum) è noto per i suoi frutti più grandi e succosi, mentre il mirtillo di bosco (Vaccinium myrtillus) è caratterizzato da frutti più piccoli ma molto aromatici. È importante scegliere una varietà adatta al proprio clima e alle proprie esigenze, tenendo conto della resistenza al freddo e al caldo.

Piantare più specie di mirtillo può favorire l’impollinazione incrociata, aumentando così la produzione di frutti. Assicurati di scegliere varietà che fioriscono nello stesso periodo, in modo da facilitare il processo di impollinazione.

Il terreno ideale

Come abbiamo già visto, il terreno acido è la chiave del successo nella coltivazione del mirtillo. Oltre al pH, che deve rimanere tra 4.0 e 5.5, è importante mantenere il suolo ben drenato e ricco di sostanze organiche. Se il pH del terreno è troppo alto, è possibile aggiungere correttivi come solfato di ferro o utilizzare terricci specifici per piante acidofile. Pacciamare con foglie di quercia o aghi di pino può aiutare a mantenere l’acidità del terreno e a trattenere l’umidità, un elemento cruciale per il mirtillo, che necessita di un suolo costantemente umido, ma mai eccessivamente bagnato.

Come piantare e curare il mirtillo

La piantina di mirtillo deve essere messa a dimora in una buca profonda circa 40 cm, avendo cura di distanziare le piante di almeno 1,5 metri l’una dall’altra se coltivate in piena terra. In un vaso, invece, è importante assicurarsi che il drenaggio sia ottimale, posizionando uno strato di argilla espansa o ghiaia sul fondo del contenitore.

Dopo la messa a dimora, è necessario seguire alcune regole di base per mantenere la pianta sana:

  • Irrigazione: richiede un’irrigazione regolare. Il suolo deve essere mantenuto costantemente umido, ma senza ristagni d’acqua.
  • Concimazione: utilizzare un fertilizzante specifico per piante acidofile, come quelli a base di azoto, fosforo e potassio. La prima concimazione va effettuata in primavera, seguita da una seconda somministrazione nel periodo di fioritura.
  • Potatura: la potatura annuale, che va eseguita a fine inverno o all’inizio della primavera, è fondamentale per stimolare la crescita di nuovi germogli e migliorare la qualità dei frutti. Rimuovere i rami secchi o danneggiati e sfoltire quelli troppo densi permette alla pianta di respirare e favorisce una migliore esposizione alla luce.

Malattie e parassiti

Nonostante il mirtillo sia una pianta relativamente resistente, può essere soggetto all’attacco di parassiti e malattie. Tra i parassiti più comuni troviamo gli insetti come afidi, acari e la drosophila suzukii, una piccola mosca che attacca i frutti maturi.

Per prevenire e controllare questi attacchi, è possibile utilizzare prodotti biologici e insetticidi specifici, preferibilmente autorizzati per l’agricoltura biologica. Inoltre, coprire le piante con reti protettive può impedire agli uccelli di mangiare i frutti durante il periodo di raccolta.

Tra le malattie più comuni ci sono le patologie fungine come la botrite, che colpisce i frutti, e la monilia, che può causare la morte dei germogli. In questi casi, è importante rimuovere prontamente le parti infette della pianta e trattarla con fungicidi appositi.

Fioritura e raccolta dei mirtilli

La fioritura del mirtillo avviene in primavera, quando la pianta produce piccoli fiori a forma di campanula. Questi fiori si trasformeranno poi nei frutti che inizieranno a maturare tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. La raccolta può continuare fino all’inizio dell’autunno, a seconda della varietà e delle condizioni climatiche.

Un aspetto importante della raccolta è aspettare che i frutti abbiano raggiunto la completa maturazione. I mirtilli devono essere di un colore blu intenso e leggermente morbidi al tatto. Una volta raccolti, non continueranno a maturare, quindi è importante non anticipare la raccolta.